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Il Presidente del Consiglio Comunale Andrea Giuranna con tutte le forze dell’Ordine, la Polizia locale, le Associazioni Combattentistiche e d’Arma e l’ANCRI Nardò.

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Festa della Repubblica….per ripartire!

Una sobria cerimonia, doverosamente ridimensionata nei numeri e nella durata, ha contribuito, oggi, a riaffermare il messaggio di coesione e unità del Paese voluto dagli italiani 74 anni fa.

Una volontà popolare sancita dal voto del 2 giugno 1946 quando gli italiani furono chiamati a scegliere tra Monarchia e Repubblica, attraverso un referendum, per la prima volta a “suffragio universale”.

Un messaggio che parte dalle nostre realtà Comunali, oggi più che mai, propulsori di crescita sociale ed economica.

Quest’anno la Festa della Repubblica ricorre in un momento particolare per il Paese, un momento in cui tutti siamo impegnati a ricostruire e riconnettere un tessuto sociale messo duramente alla prova dall’emergenza sanitaria – e anche economica – che ci ha colpiti, una “Festa della Repubblica, per ripartire!”.

Da domani ci sarà un’altra fase di questa ripartenza post-Covid19 con il ruolo più importante assegnato alle componenti attive della società che dovranno essere unite e coese. Serve l’aiuto ma non deve essere l’unico punto di riferimento per ripartire.

Questa Festa, oggi come nel 1946, deve esaltare l’impegno di ognuno di noi che con abnegazione e tanta volontà, non deve far mancare il suo contributo, per ricostruire e ripartire.

Un contributo offerto da ogni membro di questa società, da ogni neritino, che può e deve concorrere allo sviluppo di tutti.

Oggi, in rappresentanza della comunità neritina e delle Istituzioni tutte, ha partecipato alla cerimonia il Presidente del Consiglio Comunale con tutte le forze dell’Ordine, la Polizia locale, le Associazioni Combattentistiche e d’Arma e l’ANCRI Nardò.

Il “2 giugno” è la “Festa Nazionale per eccellenza”, in grado di coinvolgere tutti, cittadini che operano quotidianamente e che rendono unico nel suo genere l’italiano che lavora con senso del dovere, lealtà e rispetto delle regole, professionalità e dedizione.

Un’impronta distintiva del buon cittadino, quello che rispetta le Istituzioni e le regole, che non delinque e di fronte alle difficoltà trova sempre il modo per ripartire nel rispetto del prossimo. Lo abbiamo fatto 74 anni fa, abbiamo abbandonato le guerre e accettato la pace. E poi lo abbiamo scritto nella Costituzione, la più bella esistente al mondo.

Abbiamo le nostre Leggi e la nostra cultura che ci consentono di vivere gli uni nel rispetto degli altri. E questa è sempre l’Italia nata nel 1946 e nella quale hanno creduto tutti quelli che ci hanno preceduti, che ne hanno difeso i valori e l’identità convinti che l’integrità di questa Repubblica deve essere difesa sempre, in ogni ambito e mai bisogna cedere il passo a chi mina i suoi valori e la sua identità. La penserebbero così i caduti delle grandi guerre o i difensori della Repubblica italiana, gli Impastato, Falcone, Borsellino o i presidenti della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi che nel 2000 ha voluto fortemente reinserire la giornata festiva dedicata proprio alla Repubblica “in quanto parte fondamentale della nostra memoria storica, ricorrenza che ricorda il coraggio di tutti coloro che, in armi, difesero, fino ad immolarsi, la Patria e diedero un determinante contributo per far nascere una Italia, democratica, basata su fondamentali valori di dignità di giustizia e di solidarietà”.

La prima festività nazionale dopo anni di interruzione fu quella del 2 giugno 2001 e in macchina, al fianco del Presidente Ciampi c’era l’allora Ministro della Difesa, Sergio Mattarella, lo stesso Mattarella che oggi continua a difendere e portare alto il Tricolore italiano, simbolo di quei valori che insieme a Ciampi hanno riunito tutti intorno ad un unico sentimento di italianità.

L’essenza del “2 giugno” è la manifestazione dell’“italianità” per antonomasia: per la gente, con la gente, tra la gente.

Un appuntamento nazionale che, ogni volta, avvicina e mescola sapientemente il carattere formale dell’evento istituzionale con le manifestazioni più spontanee di tutti.

Viva Nardò

Viva la Repubblica Italiana

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