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Bandiera_animata_flag_ITALIA_Marina_Mili
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Bandiera Della marina Militare

Lo stemma della Marina Militare venne ideato nel 1939 dall'ammiraglio, nonché sottosegretario di Stato per la Marina, Domenico Cavagnari, ed è composto da uno scudo diviso in quattro quarti, ognuno dei quali occupato dal blasone di un'importante repubblica marinara (Amalfi, Genova, Pisa e Venezia): nel primo quarto, su sfondo rosso, il leone alato simbolo di San Marco, nel secondo quarto la croce rossa su fondo bianco di Genova, nel terzo quarto la croce bianca su fondo blu di Amalfi e, nell'ultimo quarto, la croce bianca su fondo rosso simbolo di Pisa, il tutto sormontato da una corona turrita e "rostrata" che deriva dall'emblema che il Senato romano conferiva ai comandanti vincitori di battaglie navali [110].

 

Bandiera della Marina Militare

Lo stemma ricordava così le antiche tradizioni marinare italiane; Cavagnari scelse quattro repubbliche marinare in modo da rappresentare il nord, il centro e il sud del paese. Lo stemma, approvato nell'aprile del 1941 con regio decreto, comprendeva anche lo scudo sabaudo e due fasci littori. In seguito alla proclamazione della Repubblica la bandiera della Marina Militare, privata dello stemma sabaudo, coincideva con la bandiera nazionale che pertanto venne usata come insegna navale fino al 9 novembre 1947, quando con decreto legislativo n. 1305 venne adottata la nuova insegna navale[111]. Il 29 novembre 1947 il capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola approvò le modifiche allo stemma, portandolo ad una forma rimasta immutata fino al dicembre 2012 quando, in seguito ad uno studio, è stato adottato uno stemma con i tratti d'origine più fedeli ai simboli alle repubbliche marinare rappresentate.[112]

Lo stemma viene utilizzato nella bandiera della Marina Militare che, secondo il decreto legislativo n. 275 del 29 novembre 1947, "è costituita dal Tricolore italiano, caricato, al centro della banda bianca, dall'emblema araldico della Marina Militare, rappresentante in quattro parti gli stemmi delle Repubbliche marinare (in ordine da sinistra verso destra: Venezia, Genova, Amalfi e Pisa), e sormontata da una corona turrita e rostrata"[110].

Sulla prua delle navi è collocato lo stellone d'Italia. La Marina mercantile italiana e tutto il naviglio civile utilizzano una bandiera molto simile nel cui stemma, che non è sormontato dalla corona, il leone di san Marco regge un libro aperto recante la frase latina «PAX TIBI MARCE EVANGELISTA MEVS» (Pace a te, Marco, mio evangelista) e non una spada. Questa differenza rispecchia quella presente tra gli emblemi utilizzati dalla Repubblica di Venezia per il tempo di guerra e per il tempo di pace, riscontrabile tra l'altro anche nei blasoni concessi alle città governate dalla Serenissima, nel caso queste fossero state annesse con o senza confronti armati, rispettivamente. La bandiera navale di Stato (inalberata dal naviglio appartenente ad amministrazioni civili dello Stato) è stata uguale a quella della Marina mercantile fino al 2003 e da allora è invece caricata, al centro della banda bianca, dell'emblema dello Stato.

La Bandiera d'arma della Marina venne concessa alle forze da sbarco della Regia Marina, con regio decreto nº 708 del 12 maggio 1939. Al termine della seconda guerra mondiale, la bandiera cambiò denominazione in "Bandiera d'Arma della Marina Militare". Attualmente è in consegna allo Stato Maggiore della Marina ed è custodita presso l'installazione Santa Rosa di Roma, sede del Comando in Capo della Squadra Navale (CINCNAV)[113].

La Bandiera ha ricevuto diverse decorazioni. Tra di esse spiccano le due medaglie d'oro al valor Militare conferite al Corpo da Sbarco della Regia Marina per l'occupazione della Tripolitania e Cirenaica nel 1911 e alla Regia Marina per il contributo dato durante la seconda guerra mondiale[113].

L'elenco completo[113] è il seguente:

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