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 PER NON DIMENTICARE MAI

"NON OMNIS MORIAR"

Non Morirò del tutto

Orazio

Marra Salvatore 

Sc. El.

matr. 38515

figlio di Cosimo Damiano e Cordisco Elvira, nato il 21 aprile 1917 a Nardò, svolgeva il lavoro di meccanico.

Fu arruolato volontario nel C.R.E.M il 5 ottobre 1935 in qualità di allievo "elettricista"

Promosso Sottocapo dal  1 marzo 1939. Il 16 febbraio 1940 fu imbarcato sul sommergibile Cap. Tarantini.

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Il 15 dicembre 1940  affondamento del smg Cap. Tarantini

Alla sinistra si vedeva il faro di Cordouan; il semaforo e la punta di Soulac risultavano allineati. 

Il sommergibile imboccò il passaggio meridionale per entrare nella Gironda..

Ad attenderlo, però, c’era un intero sbarramento di sommergibili britannici: il Thunderbolt, l’Unique, l’Upholder e l’Usk. Il primo  dei quattro, al comando del tenente di vascello Cecil Bernard Crouch, lanciò il siluro contro il Tarantini  che venne colpito a poppa  ed affondò nel giro di pochi secondi nel punto 45°25’ N e 01°22’ O, due miglia a sudovest dell’estuario della Gironda, portando con sé quasi tutto l’equipaggio.

Il Thunderbolt si allontanò indisturbato: nessuno aveva visto i siluri, tanto che la perdita del Tarantini fu inizialmente attribuita, da parte italo-tedesca, ad una mina.

Solo dopo la guerra si sarebbe appresa la verità.

Le unità tedesche, giunte in soccorso, poterono recuperare solo cinque superstiti, tra coloro che si trovavano in torretta al momento del siluramento ed erano stati sbalzati in mare.

I palombari tedeschi ed italiani, che s’immersero per salvare il resto dell'equipaggio, sentirono dei colpi contro lo scafo del relitto, battuti  dagli uomini rimasti intrappolati in compartimenti non allagati del sommergibile. A causa del maltempo – mare mosso e forti correnti di marea – non fu possibile fare nulla per salvarli.

I colpi contro lo scafo proseguirono per due giorni, poi ci fu solo silenzio.

A Marra Salvatore è stata conferita la

"CROCE DI GUERRA AL VALOR MILITARE"

alla memoria

con la seguente motivazione:

 

"Partecipava, col sommergibile sul quale era imbarcato, a una lunga e difficile missione di guerra, dimostrando elevate doti militari.

      Al termine della missione stessa perdeva gloriosamente la vita inseguito all'affondamento della propria unità, silurata dal sommergibile nemico"

(Oceano Atlantico, 15 dicembre 1940)

(Determinazione del 26 febbraio 1941)

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