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PROFESSIONE MARINAIA

Le donne protagoniste nelle Forze armate da 25 anni

In Salento, a Nardò, sono stati ricordati gli eventi, dall’unità d’Italia ai giorni nostri, culminati con l’approvazione della Legge 380/1999 e l’accesso delle donne nelle Forze armate.

 di Antonio Dell’Anna

 

Il 20 ottobre del 1999 con la legge numero 380 l’Italia si allineava ai Paesi della NATO aprendo le Forze armate al reclutamento femminile. È stato questo il punto di partenza del convegno dal titolo “Professione marinaia, le donne protagoniste da 25 anni nelle Forze armate” che si è svolto sabato 9 novembre nella città di Nardò. Organizzato dalla locale Associazione nazionale marinai d’Italia,  ha visto la partecipazione della Professoressa Maria Rosaria Manieri, Senatrice della Repubblica dal 1987 al 2006, dell’Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, Capo si stato maggiore della Difesa dal 2013 al 2016, con la testimonianza diretta di tre ufficiali donne attualmente in servizio con incarichi di responsabilità, il Capitano di Corvetta Alessandra Spagna, della Capitaneria di porto di Gallipoli, il Tenente di Vascello Francesca Greco, designato Capo Servizio Operazioni di Nave Emilio Bianchi e già Comandante di Nave Pedretti, il sottotenente di Vascello Paola Alligri, Capo componente Amministrativo di Nave Cavour.

Il Convegno si è tenuto all’interno del teatro comunale di Nardò, gremito di giovani studenti e tanti altri uomini e donne che hanno di fatto occupato tutti i posti e gli spazi disponibili.  

La giornata è iniziata con l’introduzione del presidente del gruppo, Carlo Leone e l’inno nazionale intonato dai giovanissimi della scuola dell’infanzia Jean Piaget di Nardò. È toccato poi al moderatore della giornata, Capitano di Fregata Antonio Dell’Anna ad introdurre gli ospiti e dialogare con loro sul ruolo della donna nella nostra società partendo dalle prime lotte per la parità, iniziate all’indomani dell’unità d’Italia del 1861 fino ai giorni nostri.

La Legge 380/1999 ha di fatto rimosso l’ultimo baluardo che ancora ostacolava l’accesso delle donne alla totalità delle opportunità offerte dalla pubblica amministrazione. È stata dapprima la senatrice Manieri a raccontare l’iter parlamentare e tanti aneddoti che hanno accompagnato le discussioni delle diverse proposte di Legge che si sono negli anni succedute. La maggior parte di loro non ponevano mai la donna in una condizione di parità rispetto all’uomo e per questo non hanno mai raggiunto l’approvazione fino a quando nel 1999 le idee e le convinzioni sono maturate negli animi di tutti approvando la legge 380 il 20 ottobre dello stesso anno. Ultimo paese della Nato ad aver accordato l’accesso delle donne nelle Forze armate. L’Ammiraglio Binelli ha poi parlato di come la Marina militare si è riorganizzata, anche agevolmente, sotto tutti i punti di vista. Una riorganizzazione «favorita soprattutto da un grande spirito di adattamento delle donne» che hanno anche loro contribuito ai miglioramenti che sono stati necessari per una buona convivenza di uomini e donne, soprattutto a bordo delle navi militari. Di fatto l’arrivo delle donne si è rivelato un valore aggiunto in tutti gli ambiti in cui sono state e sono tutt’ora impiegate. Infine la testimonianza diretta di chi oggi, donna, vive la Marina militare a bordo delle navi della Squadra navale e a terra negli uffici della Capitaneria di porto. Si può essere donne militari e mamme allo stesso tempo. Giovani Marinaie che hanno già esperienze in campo internazionale tra missioni antipirateria, di sicurezza marittima, anche di soccorso e salvaguardia della vita umana in mare e di impegni più recenti quali il dislocamento in indo-pacifico del Carrier strike group e del giro del mondo di nave Vespucci di cui tanto si è parlato nell’ultimo periodo. Così come i racconti sulle attività delle Capitanerie per la tutela del territorio e per la sicurezza dei porti, della navigazione e per la ricerca e soccorso che non è solo quella di cui spesso si parla e afferente alla migrazione ma soprattutto dei diportisti o professionisti del mare che quotidianamente alle Capitanerie di rivolgono quando in alto mare hanno bisogno d’aiuto. Aspetti che hanno incantato e affascinato i giovani diciottenni degli Istituti IISS Nicola Moccia, del Liceo artistico Ezio Vanoni e del Liceo Galileo Galilei. Hanno incantato anche i meno giovani, sorpresi nell’apprendere di tanta esperienza e tanta professionalità espressa dalle loro concittadine che fino a qualche anno fa giravano ancora per le vie del paese con le cartelle in mano.

L’evento è stato un successo non tanto per il numero di partecipanti ma soprattutto per l’interesse che ha suscitato tanto che anche al termine continuavano a parlarne e a chiedere ancora, per saperne di più.

Il Gruppo Anmi di Nardò non è nuovo a queste iniziative, da tempo ormai si prodiga con tutti i suoi Soci e l’attenta guida del Direttivo, per promuovere la cultura del mare e della storia che ci ha preceduti nella convinzione che è importante mantenere vivo il ricordo dei nostri avi, del loro operato, utile a capire il presente ma soprattutto utile per ricordare quanti sacrifici è costato il tempo e la società che oggi viviamo.

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